Ism XX | Edizione 2014

I contenuti della ventesima edizione saranno centrati sul Mediterraneo.
L’idea che molte realtà politiche e sociali che si affacciano sulla sponda est e sud del nostro mare siano granitiche ed immobili si è dimostrata falsa e limitativa, alla luce del movimentismo vitale e sorprendente che in questi ultimi anni ha attraversato Paesi come quelli Nordafricani o mediorientali. La forte presenza statistica di popolazione giovane, in queste nazioni, ha avviato una importante istanza di rinnovamento che si è prepotentemente notata, seppur con molte contraddizioni, durante le “Primavere” che si sono susseguite. Gli avvenimenti politici hanno anche evidenziato un fermento culturale ed una complessità sociale che l’Europa non ha spesso saputo cogliere, proprio in virtù di un’interpretazione equivoca o parziale delle realtà di alcuni Paesi del bacino del Mediterraneo.
In quest’ottica, l’idea di AUCS è non solo tenere viva l’attenzione su questa complessità, ma utilizzare una rete di partnership con realtà che si occupano in modo specifico della produzione cinematografica e culturale dei Paesi mediterranei, ai quali saranno dedicati eventi monografici.

MISS VIOLENCE | Alexandros Avranas, Grecia 2013, 99’ vm 14

Nel giorno del suo compleanno l’undicenne Angeliki cade dal balcone e muore sul selciato sottostante con il sorriso dipinto in volto. Mentre la polizia e i servizi sociali cercano di capire le ragioni di questo apparente suicidio, la famiglia di Angeliki si convince che la morte della ragazzina sia l’esito di un tragico incidente.

SUR LA ROUTE DU PARADIS | Uda Benyamina, Marocco/Francia 2011, 43’

Sarah e Bilal si sono trasferiti con la madre Leila in Francia, in attesa di raggiungere il padre in Inghilterra. Sono clandestini, vivono in condizioni misere e devono rinunciare anche alla scuola per non esporsi. Respinti dalla società, attingono la loro forza dallo stare uniti, dal calore e dalla gioia dello stare insieme e del godere di piccoli istanti di serenità come una corsa in bicicletta o una festa di compleanno. Tuttavia, anche quest’unico bene sarà messo in pericolo.

SOUBRESAUTS | Leyla Bouzid, Tunisia/Francia 2011, 22’

Nelle case della borghesia tunisina, quando sopraggiunge un evento drammatico si fa di tutto per nasconderlo. Una ragazza torna a casa con il volto coperto di sangue, ha subito un’aggressione. La madre ed il fratello l’assistono, ma al tempo stesso la colpevolizzano. Il padre è tenuto all’oscuro di tutto. Il dolore e la compassione porteranno la madre a passare, una volta per tutte, dalla parte della figlia.

TU SERAS MON ALLIÉ | Rosine Mfetgo Mbakam, Cameroun/Belgio 2012, 21’

Domé, una donna del Gabon, viene fermata all’aeroporto di Bruxelles e sottoposta a un lungo interrogatorio. I suoi documenti risultano falsi. Per entrare nel Paese chiede protezione agli spiriti e giunge a un atto estremo.

THE LONG WAY DOWN | Yasser Howaidy, Emirati Arabi 2012, 13’

Abu Dhabi, 59° piano di un grattacielo. I protagonisti sono due eleganti uomini d’affari. L’arabo Aly va a sbattere addosso all’occidentale Ed e gli rovescia addosso del caffè: Ed si infuria, si rinfacciano ogni sorta di luogo comune e infine arrivano a mettersi le mani addosso, al punto che deve intervenire una guardia di sicurezza.

VIAGGIO A SUD | Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, Italia 2014, 99’

Tra l’inverno e la primavera del 2013, due giovani registi siciliani intraprendono un lungo viaggio nelle zone più remote del proprio paese. Lo scopo è quello di testimoniare la profonda trasformazione che ha subito l’Isola tra ieri e oggi. Lo spazio della loro ricerca non è la città bensì la vita dei piccoli paesi di montagna, delle contrade di campagna, delle borgate di mare. Lungo il viaggio si abbandonano alle storie di artigiani, casalinghe, contadini, pescatori, intellettuali, preti e cantastorie. Dai loro racconti emerge il ritratto inquietante di una terra sospesa tra antiche visioni e radicate amarezze. Preghiere, riti e giochi di potere si alternano infatti ai segni stranianti della crisi: i giovani emigrano, le case sono in vendita, le attività commerciali ferme. In questo clima di resa generale, la flebile speranza in un riscatto si scontra con la condivisa convinzione che nulla cambierà mai per propria mano. Così, nell’eterna attesa di un aiuto esterno, i pochi abitanti si aggrappano al ricordo alterato di una Sicilia antica, un’isola mai esistita che vive unicamente nel loro immaginario.

LO STATO DELLA FOLLIA | Francesco Cordio, Italia 2013, 72’

In Italia esistono 6 OPG, comunemente chiamati manicomi criminali, all’interno vi sono rinchiuse circa 1500 persone.

Il racconto in prima persona di un attore, ex-internato in uno di questi ospedali, si intreccia con le riprese effettuate, senza preavviso, in questi luoghi “dimenticati” anche dallo Stato. Queste istituzioni sono rimaste sostanzialmente estranee e impermeabili alla cultura psichiatrica riformata, e il meccanismo di internamento non è stato interessato dalla legge del 1978 che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici.

Una commissione parlamentare d’inchiesta ha fatto luce sullo stato di abbandono, degrado e non cura degli internati e ha fatto approvare una legge che ne prevede la chiusura.

Il film intende accompagnare, e far vivere lo spettatore, in questi luoghi dove le persone, fin dagli inizi del ‘900, sono relegate e disumanizzate dal trattamento farmacologico, dall’abbrutimento delle celle di isolamento e dei letti di contenzione.

Il documentario porta alla luce lo stato di abbandono delle strutture psichiatriche e la privazione dei più elementari diritti costituzionali alla salute, la cura, la vita di tanti malati mentali.

CONTROLLING AND PUNISHMENT – prima italiana
Ridha Tlili e Ayten Mutlu Saray, Tunisia/Svizzera 2014, 90’

Gli autori di questo documentario hanno saputo mostrare sullo schermo le motivazioni e le azioni dei protagonisti un messaggio alquanto facile da afferrare. Hanno incontrato sul campo le persone che hanno contribuito alla rivolta tunisina iniziata a Sidi Bouzid nel dicembre 2010, le hanno ascoltate ed hanno diffuso il loro messaggio che i mezzi di comunicazione locali non hanno saputo far passare .Gli autori hanno evitato la propaganda politica e li hanno accompagnati, senza disturbarli nella vita quotidiana. Non solo la storia, mai anche i tempi vengono svelati e decifrati.

SPACE METROPOLIZ | Fabrizio Boni e Giorgio De Finis, Italia 2013, 98’

Metropoliz è una ex-fabbrica di salami abbandonata alla periferia di Roma, quadrante stellare di Tor Sapienza, uno di quei posti dimenticati da tutti che sembrano usciti da un film di Pasolini o di Tarkovskij. Un gruppo (dis)omogeneo di Italiani, Tunisini, Peruviani, Ucraini, Africani e Rom un giorno rompe il lucchetto del cancello della veccia fabbrica e decide di trasformare quel posto nella loro CASA. Ristrutturano, riparano, organizzano e abitano quello spazio, cercando di farne – eroicamente e talvolta un po’ rocambolescamente – un luogo dove condurre una vita decorosa.

Ma i Metropoliziani sono costretti a lottare, perché la gente della Terra non capisce come essi possano vivere felici, così fuori dalle regole. In fondo li temono e ne sono invidiosi. Stanchi di essere sempre sotto assedio, un bel giorno decidono di abbandonare le barricate e di sfuggire una volta per tutte alle spinte centrifughe della città che li pone ai margini della società civile, negandogli casa, lavoro, salute e diritti. Il loro progetto è semplice: costruire un razzo per andare a vivere sulla Luna.

Questa, in sintesi, è la storia immaginata due registi – che da anni si occupano di emergenza abitativa – per raccontare la città meticcia che abusivamente vive al numero 913 di via Prenestina. Per declinare il tema della Luna – un foglio bianco dove tutto è ancora possibile – sono stati chiamati filosofi, astrofisici, astronauti, ufologi, architetti radicali e decine di artisti, che hanno dato vita per un anno – l’anno della crisi e di Occupy Wall Street – ad un cantiere cinematografico e artistico senza precedenti.

LA PARTE DEGLI ANGELI | Ken Loach, Regno Unito/Francia 2012, 106’

Robbie, è un ragazzo di Glasgow che cerca di liberarsi della faida famigliare che lo tiene prigioniero. Quando entra di nascosto nel reparto maternità dell’ospedale per far visita a Leonie, la sua giovane ragazza, e prendere in braccio per la prima volta Luke, il figlio appena nato, Robbie è sopraffatto dall’emozione e giura che Luke non avrà la vita di privazioni che ha vissuto lui. Mentre sconta una condanna a svolgere lavori socialmente utili, Robbie conosce Rhino, Albert e Mo, per i quali un impiego è, come per lui, poco più di un sogno remoto. Robbie non immagina certo che dandosi all’alcool le loro vite cambieranno. E non scadenti vini liquorosi, ma i migliori whisky di malto del mondo. Che ne sarà di Robbie? Lo aspettano altre vendette e violenze o un nuovo futuro con la uisge beatha, l’”acqua di vita” ? Solo gli angeli lo sanno.

OROVERDE | Pierluigi Ferrandini, Italia 2012, 18’

Tricase, Puglia,1935 – L’apprendistato della tredicenne Bianca Panarese come operaia tabacchina e il suo amore per il fratello Pietro, ucciso durante le proteste del 15 maggio contro il trasferimento del consorzio A.C.A.I.T.

Tricase, Puglia, 2011 – Bianca Panarese ha 88 anni. Questa storia è liberamente ispirata ai suoi racconti.

THE KINGDOM OF WOMEN: EIN EL HILWEH | Ahna Abourahme, Libano 2010, 54’

La storia delle donne del campo profughi di Ein El Hilweh tra il 1982 e il 1984, è un importante capitolo nella storia delle donne palestinesi profughe in Libano. Dopo l’invasione del Libano da parte di Israele nel 1982, il campo venne distrutto e gli uomini tutti imprigionati.

DREAMING APECAR | Dario Samuele Leone, Italia 2013, 17’

Caterina ha quarantacinque anni e da sei mesi ha perso il lavoro. Trovarne un altro sembra impossibile e così è costretta ad accettare di fare la badante. Si dovrà occupare di Gheorghe, un esuberante ottantenne romeno in sedia a rotelle, che è stato portato in Italia contro la sua volontà dopo essersi fratturato il femore dal figlio Ionel, Caterina, di carattere timido e chiuso, viene così catapultata in un mondo che non conosce, a fare un lavoro che non avrebbe mai immaginato di fare. Gheorghe non parla italiano, vuole tornare in Romania e ha un carattere diretto ed estroverso. E, ovviamente, abitudini e usanze molto diverse dalle sue. Caterina ci mette tutto l’impegno per adeguarsi alla nuova realtà, anche facendo per Gheorghe strane commissioni in cui avvengono misteriosi scambi di oggetti e denaro. Così quella che poteva essere un’esperienza terribile si trasforma a poco a poco nell’occasione per cambiare, per essere meno rigida e più aperta, anche grazie alla presenza di Ionel e di altri romeni conosciuti a una festa. Ma proprio quando comincia a sentirsi più serena, una sera Gheorghe scompare misteriosamente. Ha inizio una corsa nella notte per le strade di Torino: Caterina sa di doverlo ritrovare o perderà di nuovo tutto: il lavoro, i nuovi amici e il cambiamento che è appena iniziato dentro di lei.

JORDAN EXPERIENCE | Alessandra Ondeggia, Italia 2014, 26’

Jordan Experience-sguardi in mutazione è un documentario sperimentale risultato della esperienza visiva, conoscitiva ed esplorativa nel territorio giordano nell’ambito del Workshop Internazionale “Development of Mafraq City Downtown” tenutosi ad Al-Mafraq nel Febbraio 2012. Un territorio in profonda mutazione, sospeso tra istanze di rinnovamento e modernizzazione e radicali legami con la tradizione culturale e religiosa. Un territorio incerto e sospeso, città caotiche in anni caotici, dalle forti contrapposizioni culturali e politiche, con un sistema di trasporti fondato quasi esclusivamente sull’automobile, che divengono lo specchio di un mondo in equilibrio tra un passato incompiuto nel suo recupero e un futuro incerto che deve ancora arrivare. Incompiutezza e sospensione sono state le parole guida della costruzione del documentario.
Le riprese sono state effettuate con attrezzatura ridotta al minimo: una videocamera, obiettivi, un paio di microfoni, cavalletto, e poco più. La scelta obbligata, sia dalle risorse di produzione che dalle oggettive difficoltà ad effettuare le riprese, è diventata espediente e scelta narrativa: tentare di annullare la presenza dell’osservatore e restituire la naturale interazione tra luoghi e persone.

EDIZIONE INVERNALE

IO STO CON LA SPOSA | Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry, Italia/Palestina 2014, 89’

Documentario nomade finanziato ‘dal basso’, Io sto con la sposa mette letteralmente in schermo un matrimonio e il suo corteo di invitati mai così partecipi. Perché i cinque protagonisti di questa avventura sono in fuga dalla guerra e dal loro Paese fiaccato dalla belligeranza. Palestinesi e siriani sopravvissuti ai marosi, sbarcati a Lampedusa e decisi a raggiungere ‘creativamente’ la Svezia. Ad aiutarli un regista, un giornalista e un poeta sirano-palestinese convinti che nella vita prima o poi bisogna scegliere da che parte stare. Schierati da quella del sogno, disattendono le leggi del Vecchio Continente e arrivano in meta. Non la casa base ma una nuova casa, che alleggerisca a chi ha chiesto loro soccorso, le ragioni per cui hanno rischiato la vita, spaiato i loro affetti e abbandonato tutto quello che avevano costruito. Nel viaggio verso la Svezia, terra promessa e unica ‘eccezione’ europea che dal settembre 2013 concede il diritto di residenza a tutti i siriani che domandano asilo, i protagonisti si raccontano, rivelandoci chi è veramente un rifugiato e ricordandoci correttamente che nessuno sceglie di esserlo.

THE LAND BETWEEN | David Fedele, Francia/Australia/Marocco 2014, 78’

Il sogno dei migranti africani che vivono sui monti Gourougou, nel nord del Marocco, è di entrare in Europa saltando le recinzioni altamente militarizzate di Melilla, enclave spagnola nel continente africano. La quotidianità dei migranti in attesa, le violenze che subiscono, e cerca una risposta a domande di carattere universale: come e perché si è pronti a rischiare la propria vita, lasciando il proprio Paese, la famiglia e gli amici, in cerca di una vita migliore?į

LES SOULIERS DE L’AÏD (Le scarpe della festa) | Anis Lassoued, Tunisia 2012, 30’

In un piccolo villaggio di campagna, un bimbo di 9 anni,  Nader,  corre senza sosta con un’energia incredibile,  su e giù per i sentieri, vendendo la pasta sfoglia della mamma e contribuendo così al ménage familiare.  In occasione della festa dell’Aïd, vede in una vetrina in città delle scarpe alate che sono troppo care per le tasche del padre. Da quel momento Nader non si darà più pace…